============================================================================== =-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=- --------------------[ previous ]---[ index ]---[ next ]--------------------- ----------------------------[ EMERGENZA BREVETTi ]---------------------------- --------------------------------[ C. Gubitosa ]------------------------------- PEACELINK NEWS 22 GIUGNO 1999 COMUNICATO STAMPA CON PREGHIERA DI MASSIMA DIFFUSIONE IL 24 GIUGNO PROSSIMO IL PARLAMENTO EUROPEO DISCUTERA' L'APPROVAZIONE DI UNA NORMATIVA CHE POTREBBE OSTACOLARE IRRIMEDIABILMENTE LA LIBERA PRODUZIONE DI SOFTWARE SU TUTTO IL TERRITORIO DELL'UNIONE. I BREVETTI SUI PROGRAMMI INFORMATICI E SU PARTE DI ESSI RISCHIANO DI COMPROMETTERE L'INDUSTRIA INFORMATICA EUROPEA. ----------------------------------------------------------------------- CONTRO I BREVETTI SOFTWARE Carlo Gubitosa - Associazione PeaceLink <c.gubitosa@peacelink.it> 21 febbraio 1997: l'editor di Internet Patent News Service, Gregory Aharonian, assegna a William H. Gates III il titolo di "Peggior brevetto software dell'anno", un titolo che vuole denunciare la facilita' con cui vengono rilasciati brevetti negli USA, soprattutto nel settore dell'informatica, dove i piccoli sviluppatori di software sono costretti a lavorare camminando su un campo minato fatto da centinaia di migliaia di brevetti, il piu' delle volte relativi ad algoritmi di base e a tecniche che ormai sono patrimonio comune di tutti i programmatori. La reinvenzione indipendente e' la norma nell'ambito della programmazione, e di conseguenza e' molto alta la probabilita' di dover sostenere delle spese giudiziarie semplicemente per aver reinventato un algoritmo gia' brevettato, spese che possono sostenere solo grandi aziende dotate di uffici legali specializzati. Nulla protegge i programmatori indipendenti dall'uso accidentale di una tecnica brevettata, e quindi dall'essere citati in giudizio per questo motivo. Contro il sistema dei brevetti si e' levata la voce di Richard Stallman, con un articolo intitolato "Contro i brevetti software" (Communications of the ACM, gennaio 92, vol 35 n. 81), in cui si afferma che "I brevetti software minacciano di devastare l'industria informatica americana". Il brevetto con cui Bill Gates ha "vinto" il titolo assegnato da Gregory Aharonian e' il numero 5.552.982, che corrisponde a un "metodo e sistema per l'elaborazione di campi in un programma di elaborazione dei documenti", praticamente una tecnica per associare il testo di una lettera ad un numero qualsiasi di indirizzi a cui spedire la stessa missiva. Un sistema, insomma, gia' incluso in un numero vastissimo di programmi per l'elaborazione dei testi attualmente in commercio. L'EUROPA SI ADEGUA Anche nel vecchio continente lo scenario relativo ai brevetti software sembra destinato ad una evoluzione (o meglio ad una involuzione) che riproporrebbe in chiave europea gli stessi problemi e le stesse limitazioni che negli Stati Uniti hanno praticamente immobilizzato i programmatori indipendenti a tutto vantaggio dei grandi potentati informatici. Un'operazione del genere, tradotta dall'informatica alla letteratura, sarebbe equivalente alla concessione di brevetti su alcune frasi di uso corrente. Scrivere "Ciao, come stai?" in un libro o in una rivista diventerebbe un'operazione accessibile solo a grandi gruppi editoriali che possono permettersi di assumere una staff legale per controllare che quella semplice frase non sia gia' stata brevettata da qualcun altro, ed eventualmente pagare profumatamente il diritto di utilizzo della frase. Che questo sistema di brevetti sia un toccasana per i giganti del software e' confermato da una nota interna di un memorandum del parlamento europeo (http://europa.eu.int/comm/dg15/en/intprop/indprop/8682it.pdf, Sezione 3.2). In questo documento si afferma che il sistema dei brevetti negli Stati Uniti "ha avuto un impatto molto positivo sull'industria dei programmi, tanto da permettere a Microsoft di detenere attualmente circa 400 brevetti americani relativi a programmi". Nel memorandum, purtroppo, non si fa menzione di tutti gli ostacoli legali, burocratici ed economici che sono diretta conseguenza di quei 400 brevetti detenuti da Microsoft, e che limitano di fatto la libera iniziativa dei programmatori indipendenti. A questo si aggiunge la pubblicazione di un "libro verde sul brevetto comunitario e sul sistema dei brevetti in Europa", presentato dalla Commissione Europea con l'ironico titolo "Promuovere l'innovazione tramite il brevetto", titolo che potra' suscitare entusiasmo tra i non addetti ai lavori, ma che ha scatenato solamente paura ed apprensione tra gli sviluppatori di software. In questo libro verde si legge che "I programmi per elaboratore elettronico oggi sono protetti, nella Comunita' europea, dal diritto d'autore in quanto opere letterarie (Direttiva 91/250/CEE del Consiglio, del 14 maggio 1991, relativa alla tutela giuridica dei programmi per elaboratore, GU n. L 122 del 17.5.91, pg. 42.) , mentre e' esclusa la loro protezione 'in quanto tali' tramite brevetti. (...) Data l'importanza sempre maggiore che assumono i software, negli ultimi anni l'Ufficio europeo dei brevetti e gli uffici dei brevetti di alcuni Stati membri hanno concesso migliaia di brevetti che proteggono i software, composti di idee e di principi di base che costituiscono 'soluzioni tecniche a problemi tecnici'. Questi brevetti non sono stati rilasciati per i software in quanto tali, ma per invenzioni connesse ai software e consistenti in un materiale ed in un software che e' loro specifico. (...) Per alcuni l'attuale equilibrio tra diritto d'autore (per i programmi in quanto tali) e brevetti (per le invenzioni connesse al software) non va modificato e ci si deve limitare a garantire che non vi siano divergenze nell'attuazione delle disposizioni in materia nei vari Stati membri. Altri, invece, ritengono che sia venuto il momento di modificare il sistema e in particolare di prevedere l'abrogazione dell'articolo 52, paragrafo 2 della Convenzione sul brevetto europeo, in modo da consentire la brevettabilita' dei programmi per elaboratore in quanto tali. Per i sostenitori di questa soluzione si tratterebbe di mantenere la condizione che l'invenzione presenti un carattere tecnico; pero', quando l'invenzione possiede questo requisito, un programma registrato su un supporto e che metta in atto l'invenzione una volta caricato e avviato, diventerebbe brevettabile." PROPOSTA DI LEGGE Sull'onda di questo "libro verde" il 24 giugno prossimo il Parlamento europeo votera' l'adozione di una proposta di legge che consentirebbe di brevettare algoritmi e tecniche software analogamente a quanto avviene negli USA. Se questa proposta dovesse essere approvata, i danni sarebbero molteplici: - verra' danneggiata la libera iniziativa dei programmatori indipendenti, ostacolando la nascita di piccole aziende produttrici di programmi, dal momento che i programmatori troveranno piu' redditizio e pratico lavorare alle dipendenze di una grossa Software House piuttosto che accollarsi le spese burocratiche e legali per la gestione delle questioni relative ai brevetti. - il costo dei programmi realizzati in Italia aumentera', dal momento che con la vendita dovranno essere ammortizzati i costi relativi alla registrazione dei brevetti e ai controlli brevettuali sul software realizzato. - moltissimi cittadini della comunita' europea verranno esposti a nuovi e inutili rischi legali per la possibilita' di reinvenzione indipendente, che renderebbe ogni attivita' di programmazione un percorso in un campo minato, in cui ad ogni passo si rischia di "saltare" su un brevetto gia' concesso ad altre persone o aziende. - L'intera Europa sarebbe danneggiata dagli interessi delle grandi compagnie informatiche statunitensi, che attualmente detengono la quasi totalita' dei brevetti relativi ai codici informatici che vengono usati come "mattoni base" nell'attivita' di programmazione. La detenzione di questi brevetti darebbe un grandissimo vantaggio all'industria informatica americana, che attraverso il cavallo di troia del software potrebbe definitivamente affermarsi su quella europea. Il Parlamento Europeo sta per approvare una normativa che pretende di alimentare l'innovazione e lo sviluppo delle tecnologie informatiche, ma che in realta' rischia di incatenare tutta la libera produzione di software del nostro continente. Per reagire a questa minaccia ormai imminente, numerosi siti web hanno pubblicato documenti esaustivi e dettagliati relativamente alla questione del software, assieme a lettere, appelli e petizioni per cercare in ogni modo di fermare questa minaccia. L'augurio che accomuna tutti gli sviluppatori di prodotti informatici e' che il 24 Giugno possa diventare un giorno di festa per tutti gli amanti della liberta', fuori e dentro i nostri computer. RIFERIMENTI: Francia: http://www.freepatents.org Italia: http://no-patents.prosa.it Germania: http://swpat.ffii.org Carlo Gubitosa - Associazione PeaceLink <c.gubitosa@peacelink.it> http://www.peacelink.it --------------------[ previous ]---[ index ]---[ next ]--------------------- =-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=-=- ==============================================================================